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Antigone è la tragedia, incontrata sui banchi di scuola, che resta generalmente più impressa nella memoria degli ex studenti di tutte le generazioni. La piccola Antigone che non si piega di fronte al potere, che sfida la legge per i propri ideali e tiene testa al tiranno maschilista affascina tutti da secoli. Ma chi si ricorda di sua sorella Ismene, che tenta invano di aiutarla, fino a dichiararsi complice di un delitto che non aveva commesso? E di Emone, il fidanzato di Antigone che muore suicida per una donna che lo ignora? E della moglie di Creonte, privata dei figli dall'intransigenza del marito? Con una scrittura che avvolge e incanta, Sofocle dipana davanti ai nostri occhi una tragedia umana coinvolgente, un conflitto etico radicale, una riflessione profonda sul potere, sull'amore, sul rapporto con la morte, il divino e il mistero. Questo saggio raccoglie impressioni e riflessioni nate da una lettura appassionata e non specialistica di questo capolavoro dell'antichità, e getta uno sguardo su alcune riscritture del Novecento, che hanno fatto di Antigone l'emblema del conflitto tra oppressione e ribellione, tra legalità e giustizia, tra le ragioni dell'ordine e quelle della solidarietà umana.